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Percorso Chirurgia dell'Obesità

Il Percorso della Chirurgia Bariatrica è possibile?

Chirurgia Bariatrica: un percorso possibile?

Il percorso terapeutico di una persona obesa è complesso ma consente di vivere la propria rinascita. Lo stigma negativo che porta un soggetto obeso ad isolarsi è spesso causato dal luogo comune che si tratti di persone che cercano una scusa per giustificare la propria condizione fisica.

Molti infatti sono convinti che siano responsabili in prima persona del loro eccesso di peso per colpa delle cattive abitudini alimentari e della incapacità di controllarsi. 

La realtà è che l’obesità è una malattia di cui ancora oggi conosciamo molto poco ma che per fortuna possiamo combattere con molte armi, principalmente la chirurgia.

Un intervento di chirurgia dell’obesità non è però una scorciatoia per perdere peso, ma un trattamento per rinascere, riprendere in mano la propria vita, recuperare il proprio stato di salute e migliorare la qualità della vita.

Quale percorso è possibile?

Attualmente per trattare l’obesità distinguiamo gli interventi chirurgici in due grandi categorie: interventi restrittivi ed interventi malassorbitivi.

Lo stomaco di solito riesce a contenere circa 1-1,5 litri di cibo, ma con un intervento restrittivo chiamato Sleeve Gastrectomy ad esempio, viene trasformato in un tubulo capace di contenere al massimo una banana.

In questo modo lo stomaco si riempie più velocemente e il paziente avvertirà un senso di sazietà precoce ed assumerà una minore quantità di cibo.

Tra gli interventi malassorbitivi invece, eseguo principalmente il Bypass Gastrico ed il Mini-Bypass Gastrico.

Con queste tecniche viene realizzato un bypass intestinale che permette di saltare un tratto variabile di intestino che può arrivare anche fino a due metri.

In questo modo il cibo resterà a contatto con la mucosa dell’intestino e con i succhi bileopancreatici per minor tempo portando così ad un minor assorbimento dei grassi.

Questi interventi hanno la caratteristica di influire anche sulla produzione di alcuni ormoni rilasciati da stomaco ed intestino.

Alcuni ormoni agendo a livello cerebrale, portano a un minore senso della fame. Inoltre le alterazioni ormonali conseguenti agli interventi di bypass, modificano il metabolismo del glucosio, migliorando il diabete.

Sono interventi pericolosi?

Il percorso degli interventi chirurgici presenta dei rischi che però possono essere controllati e minimizzati. Si tratta infatti di operazioni eseguite con tecniche mini-invasive in laparoscopia, che consentono un migliore controllo del dolore post-operatorio e tempi di recuperi più rapidi.

Pertanto il paziente può tornare a casa già dopo tre giorni dall’intervento e riprendere progressivamente le proprie attività.

C’è un percorso ancora meno invasivi?

Attualmente è possibile perdere una certa quantità di peso anche attraverso tecniche endoscopiche che si eseguono nel corso di una comune gastroscopia.

Il posizionamento del pallone intragastrico, prevede l’utilizzo di un pallone di silicone che gonfiato con acqua, dilata lo stomaco portando un senso di sazietà precoce.

Con la plicatura gastrica endoscopica, la mucosa dello stomaco viene ripiegata internamente, riducendo il volume di cibo che lo stomaco può accogliere.

In ogni caso si tratta di procedure che utilizzabili in base a specifici criteri e necessità del singolo paziente.

E’ un percorso così facile?

Sottoporsi ad un intervento di chirurgia bariatrica è solo il primo passo per la cura dell’obesità.
Per guarire è necessario un percorso che prevede la piena collaborazione del paziente che dovrà seguire una dieta e terapia specifici, affidandosi al mio team medico multidisciplinare.

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